PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE (PSR) 2014 – 2020. I BANDI

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La ripresa economica del Paese potrà sicuramente basarsi anche sull’agricoltura; comparto grazie al quale si prospetta di aumentare anche il livello occupazionale.

Questi i dati raccolti a seguito di un’indagine svolta nelle scorse settimane dall’Osservatorio sul mondo agricolo condotta da Enpaia e Censis.

Dal report emerge, infatti, che la ripresa economica legata al mondo dell’agricoltura potrebbe aumentare in maniera considerevole (tanto dal punto di vista del numero degli operatori coinvolti, quanto da quello del fatturato che i medesimi potrebbero sviluppare).

Le singole Regioni, dal canto loro, si sono impegnate nel predisporre appositi piani di incentivi; sia per sostenere le attività già operanti sul proprio territorio, sia per incentivarne la nascita.

La Regione Abruzzo, con i Bandi “Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014 – 2020” (inizialmente previsti con il Regolamento n. 1305/2013, ed in seguito confermati di anno in anno), ha previsto una serie di nuove iniziative a supporto della crescita dell’agricoltura e della selvicoltura; nonché delle zone rurali regionali.

Per il tramite di detta nuova programmazione, L’Ente si prefigge lo scopo di continuare a sviluppare una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva di tutto il settore.

A tal proposito, per il settore vitivinicolo, pare opportuno mettere in risalto due nuovi bandi relativi al riconoscimento della qualità dei prodotti agricoli ed alimentari del territorio.

Con la nuova previsione “Regimi di qualità dei prodotti agricoli ed alimentari”, sono stati emanati due nuove misure: la prima denominata “Sostegno alla nuova adesione a regimi di qualità”, e la seconda “Adesione ai regimi di qualità dei prodotti agricoli ed alimentari” (tutti in scadenza, ad oggi, al 25 settembre p.v.); le quali seguono il Piano di qualità dei prodotti agricoli ed alimentari avviato già dal 2016.

Ambedue gli avvisi, destinati alle aziende agricole operanti nel territorio regionale, permettono ai soggetti (che già nel biennio 2016-2017 avevano già aderito al “Regime di qualità” riconosciuto dall’Unione europea ed IGP) di poter confermare la propria adesione ad un nuovo piano di durata quinquennale; volto alla produzione di prodotti di eccellenza.

Grazie a tali due programmi (misure confermate per la quarta annualità consecutiva), si mira a rafforzare la posizione degli agricoltori sui mercati, nonché a far acquisire ai prodotti agroalimentari abruzzesi specifica competitività; ciò mediante la diffusione dei prodotti di qualità, provenienti dell’agricoltura biologica e dei sistemi di qualità regolamentati e riconosciuti a livello europeo.

Detto duplice intervento prevede, per i produttori che aderiscono ai regimi di qualità (DOP, IGP, STG e dei vini DOP/IGP, biologico, ecc.), un supporto finanziario; rilasciato sotto forma di incentivo – pagamento annuale.

I beneficiari degli aiuti sono individuati nei produttori agricoli, singoli o associati; i quali potranno richiedere il riconoscimento dei costi sostenuti circa:

  • la quota annua fissa per l’attività di controllo e certificazione;
  • le analisi effettuate, previste dal disciplinare di produzione e/o dal piano dei controlli dell’organismo di controllo;
  • le analisi in autocontrollo, svolte in laboratori riconosciuti, necessarie per la certificazione, se previste dai relativi piani di controllo;
  • le verifiche ispettive e/o analisi aggiuntive, formalmente richieste dall’organismo di controllo;
  • la certificazione di produzioni ottenute o preparate/trasformate fuori dal territorio della regione Abruzzo, anche se addebitati a imprese aventi sede legale nella regione Abruzzo.

Gli aiuti saranno concessi nell’importo pari al 100% delle spese – tra quelle suindicate – effettivamente sostenute; e, come anticipato, sarà erogato come contributo in conto capitale, concesso a titolo di incentivo, sotto forma di pagamento annuale.

Ogni soggetto (inteso quale agricoltore singolo) richiedente, potrà beneficiare del rimborso dell’importo massimo di spesa di €3.000,00 annui; mentre, in caso di associazioni agricole, il predetto limite sarà riconosciuto singolarmente ad ogni associato, non essendo stato previsto un tetto di spesa massimo riconoscibile all’associazione unitariamente intesa.

Avv.to Davide Torcello e Dott.ssa Ida Salerno

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