l’export del vino italiano rilancia l’Agriturismo.

L’innovazione fiscale a favore di digitalizzazione e green transition per le cantine e le aziende agrituristiche.

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Come sfruttare gli incentivi fiscali messi in campo dal Governo per rafforzare competitività, internazionalizzazione e accoglienza nel settore vitivinicolo.

Nel contesto attuale di mercato, le imprese vitivinicole e agrituristiche italiane si trovano ad affrontare una duplice sfida:

innovare i processi produttivi e posizionarsi come marchi sostenibili sui mercati internazionali.

Gli strumenti fiscali legati al Piano Transizione 4.0 e agli incentivi per la transizione green rappresentano oggi una concreta leva strategica per perseguire entrambi gli obiettivi.

In questo articolo forniamo un quadro operativo aggiornato su come cantine e aziende agrituristiche possano sfruttare le opportunità fiscali in essere, con particolare attenzione agli aspetti di compliance tributaria, spesso sottovalutati.

Piano Transizione 4.0 e incentivi green: quadro normativo e fiscale aggiornato.

Il Piano Transizione 4.0, rinnovato per il triennio 2024-2026, prevede un credito d’imposta per gli investimenti in:

  • beni materiali 4.0 (macchinari interconnessi, sensori IoT, linee automatizzate);
  • beni immateriali 4.0 (software gestionali, piattaforme CRM, sistemi di tracciabilità digitale);
  • formazione 4.0 del personale.

Aliquote attualmente previste (Legge di Bilancio 2024):

  • fino al 20% per beni materiali 4.0;
  • fino al 15% per software 4.0;
  • fino al 50% per spese di formazione qualificata.

Parallelamente, per gli investimenti in efficientamento energetico e fonti rinnovabili, sono operative:

  • detrazioni fiscali dal 30% al 65% (Ecobonus e Superbonus);
  • incentivi regionali e PNRR per impianti fotovoltaici, pompe di calore, sistemi di cogenerazione.

Inoltre, il credito d’imposta per certificazioni ambientali (ISO 14001, EMAS, Equalitas, ecc.) è cumulabile con gli incentivi green.

Modalità di accesso e requisiti fiscali per cantine e agriturismi

Le imprese del comparto vitivinicolo e agrituristico che intendono fruire dei suddetti crediti devono rispettare una serie di requisiti tecnici, documentali e temporali.

Investimenti 4.0:

  • i beni devono essere interconnessi ai sistemi aziendali (ERP, MES, CRM);
  • è obbligatoria la perizia tecnica asseverata per investimenti superiori a € 300.000;
  • l’interconnessione deve essere mantenuta per l’intera durata del beneficio.

Investimenti green:

  • i progetti devono essere corredati da relazioni tecniche e da certificazione delle spese ammissibili;
  • è richiesta l’attestazione di un tecnico abilitato.

Scadenze:

  • investimenti effettuati entro il 30 giugno 2025 (con ordine e acconto del 20% entro il 31 dicembre 2024);
  • il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24.

Compliance:

  • corretta esposizione nel quadro RU della dichiarazione dei redditi;
  • obbligo di mantenere tutta la documentazione a supporto per almeno 5 anni.

La corretta applicazione delle norme fiscali è essenziale per prevenire contestazioni future in sede di verifica tributaria.

Integrazione tra produzione vitivinicola e accoglienza eno-turistica: opportunità ed esempi applicativi.

Sempre più cantine evolvono verso modelli di business integrati, che abbinano la produzione vitivinicola all’ospitalità agrituristica e all’enoturismo esperienziale.

Per illustrare possibili scenari di applicazione virtuosa dei crediti d’imposta e delle opportunità fiscali oggi disponibili, riportiamo di seguito tre esempi di attività ipotetiche — ispirati a pratiche riscontrate sul territorio italiano e diffuse nel settore — che mostrano come la combinazione tra innovazione digitale e sostenibilità possa rafforzare competitività e attrattività sui mercati internazionali:

  1. Esempio di una tenuta in Toscana: piattaforma digitale per la gestione delle visite, CRM integrato per la fidelizzazione dei clienti esteri, pannelli solari con sistema di monitoraggio energetico.
  2. Esempio di una tenuta in Abruzzo: nuova linea di imbottigliamento 4.0, software per la tracciabilità certificata della filiera, installazione di impianto fotovoltaico con accumulo.
  3. Esempio di una tenuta in Veneto: digitalizzazione completa del sistema di prenotazione e gestione della struttura, sistemi di domotica a basso consumo energetico.

Tali interventi — oggi ampiamente realizzabili grazie agli incentivi fiscali e ai contributi per la transizione digitale e green — consentono non solo di ottimizzare i costi operativi, ma di posizionarsi come aziende sostenibili e digitalmente avanzate agli occhi dei consumatori e dei buyer esteri.

Best practice fiscali e compliance nel settore

Per un utilizzo ottimale dei benefici fiscali è necessario un approccio integrato e pianificato, che tenga conto delle peculiarità tributarie del settore:

  • Regimi IVA: attenzione alla gestione del pro-rata in caso di attività miste (vendita vino + ospitalità).
  • Personale stagionale: utilizzo corretto dei contratti agricoli a termine e monitoraggio delle agevolazioni contributive.
  • Benefit aziendali: corretta deducibilità di spese di vitto, alloggio e auto aziendale per dipendenti e collaboratori.
  • Monitoraggio dei crediti d’imposta: necessità di mantenere una documentazione contabile ordinata e verificabile.

In sede di consulenza, il nostro Studio raccomanda di anticipare la pianificazione fiscale, integrando i progetti di investimento con un’analisi puntuale degli impatti tributari.

In conclusione.

L’attuale scenario offre un’opportunità senza precedenti per il settore vitivinicolo italiano: coniugare tradizione e innovazione, migliorando al contempo competitività sui mercati esteri e sostenibilità ambientale.

I crediti d’imposta 4.0 e green sono strumenti potenti, ma richiedono conoscenza tecnica e rigore applicativo.

Lo Studio Legale Tributario Torcello è al fianco delle imprese del comparto per supportarle in tutte le fasi: dalla progettazione degli investimenti alla gestione della compliance fiscale.

Innovare, con metodo: è questa la chiave per un nuovo Rinascimento del vino italiano.

Avv.to Davide Torcello

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